Mutuo seconda casa detrazione interessi 2016: guida alla detrazione fiscale

Mutuo seconda casa detrazione interessi passivi

Il costo del mutuo può essere ridotto detraendo ai fini fiscali parte delle spese e degli interessi passivi a carico del mutuatario. A tal proposito negli ultimi anni la normativa di riferimento ha subito diverse variazioni, tra cui l’aumento della quota di interessi che può essere portata in detrazione. Mutuo seconda casa detrazione interessi: quando è possibile?

Vediamo nel dettaglio come e quando è possibile detrarre le spese legate al mutuo seconda casa. In linea generale è possibile portare in detrazione il 19% delle spese legate a interessi, oneri accessori e quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione per mutui ipotecari. Regola che però vale solo per i mutui per acquisto di immobili stipulati prima del 1993.

Mutuo seconda casa detrazione interessi e residenza

In linea di principio per i mutui seconda casa stipulati dopo il 1993 non si avrebbe quindi diritto alla detrazione degli interessi passivi legati a costruzione, acquisto o ristrutturazione della seconda casa. Tuttavia si tratta di un ostacolo che può essere superato con un cambio di residenza.

Ciò significa far diventare, da un punto di vista legale, la seconda casa la propria residenza principale. Per i mutui sottoscritti per la costruzione o la ristrutturazione della casa, questa deve essere adibita a residenza principale entro 6 mesi dalla conclusione dei lavori.

Per i mutui acquisto la tempistica per la residenza è pari a un anno a partire dal momento dell’acquisto. A tal proposito va specificato che non è necessario che sia il mutuatario a prendere residenza nella seconda casa.

Detrazione interessi mutuo cointestato e divorzio: quando è possibile

La detrazione spetta al soggetto che ha stipulato il contratto di mutuo per l’acquisto della casa e che ne risulta proprietario anche se l’abitazione è adibita a residenza principale di un suo familiare con il quale vi sia un legame di parentela entro il terzo grado o di affini entro il secondo grado.

La detrazione mutuo seconda casa spetta anche se l’abitazione risulta residenza del coniuge separato. Questo infatti risulta tra i familiari fino alla data di annotazione della sentenza di divorzio.

In caso di divorzio invece al coniuge che è titolare del mutuo spetta la detrazione per la quota di competenza anche se ha trasferito la sua residenza dalla casa di famiglia a una nuova abitazione. Tuttavia ai fini della detrazione è fondamentale che nell’immobile vivano abitualmente i suoi familiari.

Mutuo seconda casa detrazione interessi: quali sono i limiti di importo? La detrazione spetta per un massimo di 4 mila euro, e nel caso in cui via sia un mutuo cointestato con un coniuge che non risulta fiscalmente a carico, il massimo detraibile è pari a 2 mila euro. Ricordiamo che tale somma si riferisce all’ammontare complessivo di interessi, oneri accessori e quote di rivalutazione.

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