In un panorama creditizio sofferente per tutta la durata della crisi, la surroga ha rappresentato una risorsa imprescindibile. Anche quest’anno, nonostante il peggio sia ormai alle spalle, la surroga mutuo 2016 si propone come il vero traino del credito italiano.
Il motivo va rintracciato in un fatto piuttosto semplice: è conveniente per i consumatori finali e allo stesso tempo contribuisce a rendere il mercato più dinamico.
La convenienza è determinata dalla possibilità di “spostare” il mutuo da una banca all’altra. E’ vero che il margine di differenza tra un istituto e l’altro non è molto largo, ma è altrettanto vero che, rispetto a qualche anno fa, le condizioni sono cambiate.
Tre anni di politica monetaria espansiva della Bce hanno abbassato drasticamente i tassi di interesse, dunque chi accende un mutuo oggi affronta costi minori rispetto a chi lo ha acceso, per esempio, nel 2006.
La surroga, poi, stimola il mercato perché mette in competizione le banche, che quindi sono costrette ad aggiornare i propri prodotti. Gli istituti hanno accesso a un mercato più grande, ossia quello formato dagli individui che hanno già stipulato un finanziamento.
A fare da fluidificante, l’assenza di penali, stabilita con il decreto Bersani del 2007. L’unico problema risiede nelle prospettive future: l’Unione Europa per mezzo di una direttiva ha consigliato “caldamente” di reintrodurre le penali, ma non è detto che il Governo ubbidirà.
Se è vero che la concorrenza tra le banche si è fatta più aggressiva, ciò implica una certa eterogeneità nei prodotti. La situazione è proprio questa: alcuni istituti offrono una surroga mutuo 2016 più vantaggioso.
Ipotizziamo un impiegato statale di 45 anni, residente a Roma, che voglia surroga un mutuo ventennale di 150.000 euro. Le offerte migliori sarebbero le seguenti.
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