Surroga mutuo prima casa normativa 2016: le novità

Surroga mutuo: uno strumento in pericolo

Surroga mutuo prima casa normativa: perché sceglierla. Gli anni della crisi sono coincisi con un declino del panorama creditizio italiano. Se in precedenza ottenere un finanziamento di un certo valore, come i mutui, era difficile, durante la recessione era diventato quasi impossibile.

Le banche, irrigidite da un atteggiamento ancora più prudente, chiedevano – e chiedono tutt’ora – garanzie importanti, forse un po’ anacronistiche. In un tale contesto, la portabilità ha rappresentato un ancora di salvezza.

Tuttavia, la surroga mutuo prima casa normativa potrebbe essere presto modificata. Sul tavolo, il recepimento di una direttiva UE che riporterebbe l’Italia indietro di quasi dieci anni.

La surroga ha iniziato a influire sul panorama del credito a partire dal 2007, anno nel quale l’allora ministro Bersani – con un decreto – ha impedito la richiesta di penali da parte delle banche che subivano la portabilità. Il mercato è stato dunque liberalizzato, la concorrenza si è fatta più accesa e i costi si sono abbassati.

Surroga mutuo 2016: riduzione dei tassi

Quest’ultima tendenza è stata sostenuta anche dalle politiche monetarie espansive proposte dalla Bce che, con un clamoroso effetto domino, hanno contribuito decisamente ad abbassare i tassi.

Per tale motivo, si può affermare che surrogare conviene, anche perché i tassi imposti dalle banche nel periodo pre-crisi sono molto più alti di quelli imposti oggi.

La surroga mutuo prima casa normativa potrebbe essere ritoccata in virtù di una direttiva dell’Unione Europa che “consiglia” di ripristinare le penali, in una visione nella quale queste vengono considerate un diritto più o meno inalienabile delle banche.

La tendenza all’autonomia da Bruxelles che il Governo Renzi sta dimostrando fanno ben sperare, ma non è detto che la direttiva cada nel vuoto, dal momento che – almeno dal punto di vista delle norme – l’Italia è tenuta a dare un seguito a quanto promulgato a livello comunitario.

Surroga mutuo prima casa: i consigli

Il consiglio principale è operare un confronto tra le “banche di arrivo”: è infatti attestata la differenza tra i vecchi tassi e i nuovi, ma si segnala una certa eterogeneità anche tra le offerte recenti (gli interessi variano da istituto a istituto).

Un altro consiglio consiste nel fissare l’obiettivo, dunque il senso che si vuole conferire alla surroga. Si intende trasferire il mutuo per pagare una rata più bassa, per ottenere più liquidità, per guadagnare in flessibilità di rimborso? La risposta determina l’adeguatezza di un’offerta piuttosto che un’altra.

È importante, inoltre, non fare esclusivamente di testa propria. Certo, i portali sono molto utili per operare un confronto. Molto spesso, però, è necessario il contributo di un consulente per verificare la convenienza di un’offerta.

In ballo, infatti, non si sono solo i fattori classici come gli interessi e la durata del rimborso, ma anche le spese aggiuntive, l’eventuale obbligo di assicurazione e così via.

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