Tasso fisso o variabile: ecco quale scegliere nel 2016

La sottoscrizione di un contratto di mutuo è un investimento importantissimo. Per questo è necessario concentrarsi sull’alternativa migliore tra tasso fisso o variabile.

Tasso fisso o variabile oggi: la situazione in Italia

Quando si tratta di scegliere tra tasso fisso o variabile è bene tenere d’occhio la situazione del mercato. Da un po’ di anni a questa parte in Italia i valori sono ai minimi storici. Attualmente il tasso fisso si attesta su una media del 2,5% per un piano di ammortamento della durata di vent’anni.

Il tasso variabile, tenendo conto della medesima durata, è pari a circa l’1,5%.

Tasso fisso o variabile 2016: i dati Abi

Per quanto riguarda la questione tasso fisso o variabile è sempre utile osservare i dati Abi, fondamentali per avere il polso della situazione immobiliare in Italia. Secondo quanto registrato nel 2015, i mutui a tasso fisso hanno rappresentato l’opzione preferita dai clienti che hanno sottoscritto contratti per l’acquisto di immobili.

I mutui a tasso variabile nel 2015 hanno rappresentato il 42,8% del totale mentre quelli a tasso fisso, per quanto riguarda i dati di dicembre, sono stati scelti da due terzi dei neo proprietari di immobili.

Tasso fisso o variabile: quale scegliere?

Cosa conviene di più? Tasso fisso o variabile? Questa domanda non può avere una risposta univoca. In caso di scelta del tasso fisso – ancorato al parametro Eurirs – è fondamentale ricordare che mensilmente ci si deve impegnare un po’ di più dal punto di vista economico, ma con la certezza di avere una rata costante per 20/30 anni.

Il tasso fisso è quindi la scelta ideale per chi ha entrare economiche sicure e ha l’intenzione di sottoscrivere un mutuo tutelandosi dalle variazioni di mercato.

Tasso variabile: tutti i dettagli

Scegliere tra tasso fisso o variabile significa chiaramente considerare anche i vantaggi della seconda opzione. Il tasso variabile, legato al parametro Euribor calcolato su diversi lassi di tempo, è una scelta che rende la rata mensile soggetta alle variazioni di mercato.

Questo significa che, prima di sceglierlo, è opportuno fare un’analisi delle condizioni del mercato – facendosi consigliare da un professionista esperto in materia – e controllare il valore dello spread applicato.

Il tasso variabile è quindi consigliato a chi è consapevole di essere in grado a lungo termine di sostenere eventualmente una spesa mensile più alta. Cosa succede in caso di situazioni di difficoltà economica?

Si può optare per la rinegoziazione, un’operazione che torna anche a vantaggio dell’istituto di credito, che non deve affrontare il problema del protrarsi dei mancati pagamenti.

La rinegoziazione può riguardare diversi aspetti, dal tasso all’entità della rata, che può essere alleggerita operando un allungamento della durata del mutuo.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, è bene ricordare che alcuni istituti di credito comprendono tale opzione tra i vantaggi accessori disponibili a chi paga regolarmente un determinato numero di rate.

Tasso fisso o variabile

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