Mutuo chirografario

Mutuo chirografario cos’è? Quali le sue caratteristiche?

Il mutuo chirografario, conosciuto anche con la dizione di mutuo chirografico, costituisce una tipologia di accesso al credito contraddistinta dall’assenza di una ipoteca. È previsto unicamente un impegno stabilito da parte del debitore, che assume forma cartacea.

Vi sono comunque altre tre possibili garanzie con cui tutelarsi. Stiamo parlando di

  • garanzia cambiaria, che non può superare comunque inferiore la metà dell’importo del mutuo;
  • garanzia personale, quale la fideiussione di un familiare;
  • pegno su titoli.

Come avrete notato, non è prevista una garanzia immobiliare, più nota solo come ipoteca. È questa la ragione che induce a una durata piuttosto breve del mutuo chirografario, di solito non superiore a cinque anni. Anche gli importi sono relativamente contenuti, inferiori a 30 mila euro.

Il debitore è chiamato a restituire il capitale conseguito sfruttando un pagamento dilazionato in rate periodiche, composte da una quota capitale e una interessi. Per quanto attiene invece il tasso di interesse, proprio come accade per altre forme di mutuo, il cliente può scegliere se optare per un tasso variabile, fisso oppure misto.

Mutuo chirografario cos’è: le tipologie disponibili

Le tipologie di mutuo chirografario sono due. La prima riguarda la concessione di credito alle aziende, mentre la seconda vede come beneficiari i privati. La sua richiesta, in genere, interessa l’acquisto di beni funzionali a una impresa. Si tratta di una linea di credito sfruttata per conseguire macchinari o servizi utili per la conduzione di un’attività a carattere imprenditoriale.

Non mancano tuttavia gli impieghi a uso personale, in questo caso il mutuo assume, dal punto di vista pratico, la funzione di un prestito personale. Ma i privati possono sfruttarlo anche per opere in cui non si è utilizzabile il mutuo ipotecario, come, ad esempio, la ristrutturazione di condomini. I costi di attivazione sono più bassi se rapportati a quelli dei mutui ipotecari. Sono assenti infatti gli oneri notarili correlati all’ipoteca.

Mutuo chirografario che cos’è: due esempi concreti

A fronte di questo vantaggio c’è tuttavia da considerare uno svantaggio rilevante, gli elevati tassi di interesse. Per un mutuo chirografario da 75 mila euro, ad esempio, la Banca di Credito Cooperativo di Barlassina prevede un Tasso Annuo Effettivo Globale (Taeg) del 9,6%, considerando un piano di rimborso strutturato in cinque anni.

Prestito Chirografario Privati di Unicredit, invece, prevede un mutuo chirografario a tasso fisso. In questo caso le cifre salgono e partono da un minimo di 76 mila euro. Risulta importante anche il Taeg, che tocca l’11,6% (incluse le spese di istruttoria, produzione e invio certificazione di interessi, invio rendiconto periodico/documento di sintesi, imposta sostitutiva). La durata è variabile, dai 36 ai 180 mesi.

Il rimborso scatta a partire dal mese successivo alla data di erogazione. Gli interessi relativi alla fase di preammortamento partono dalla data di erogazione fino al giorno precedente l’effettiva decorrenza del piano di rimborso. Il pagamento delle rate si realizza secondo differenti modalità: attraverso l’addebito automatico in conto corrente, SEPA Direct Debit Core o per cassa presso gli sportelli dell’Istituto.

Cos’è un mutuo chirografario: quando ricorrevi

Ricorrere a un mutuo di questo genere è utile quando la domanda di credito è piuttosto modesta e si è in grado di rimborsarla in tempi brevi. Stiamo facendo riferimento a circostanze che non giustificano gli oneri di iscrizione dell’ipoteca. Anche se, nella valutazione delle alternative possibili, dobbiamo tenere presente il tasso applicato. Può capitare infatti che certi mutui ipotecari dispongano di tassi di interesse così bassi da risultare comunque più convenienti, nonostante le spese notarili.

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