Le tasse acquisto casa sono voci di spesa che è importante analizzare con attenzione, valutandone la sostenibilità e le differenze in base al soggetto da cui si compra l’immobile.
Le imposte devono essere versate direttamente al notaio in sede di redazione dell’atto di compravendita. Nei casi in cui l’acquirente è un privato è necessario calcolare le imposte sulla base del valore catastale.
Se l’atto di compravendita riporta il valore di acquisto, chi compra l’immobile ha diritto a chiedere che gli oneri fiscali siano calcolati sulla base del valore catastale e non sull’effettivo prezzo pagato (in questi casi è possibile chiedere uno sconto del 30% sulla parcella dovuta al notaio).
Le tasse acquisto casa variano a seconda che si compri da un privato o da un’impresa costruttrice. Analizzando il caso dell’acquisto della prima casa e prendendo come ipotesi la scelta di un venditore privato, le regole da seguire sono queste:
Le tasse acquisto casa, come già ricordato, variano se il venditore è un’impresa costruttrice. Se si tratta di una realtà che ha terminato i lavori da almeno 4 anni è necessario fare riferimento ai seguenti valori:
Un ulteriore caso relativo a tasse acquisto casa riguarda la situazione dell’impresa che ha terminato i lavori di costruzione da più di 4 anni o che non se ne è occupata direttamente, ma si limita a gestire la compravendita.
In tali circostanze è necessario fare riferimento ai seguenti valori:
L’ultimo caso che è bene approfondire per capire meglio come funzionano le tasse acquisto casa riguarda l’acquisto della seconda casa d’abitazione.
Ecco a quali valori fare riferimento in caso di acquisto da privato:
In caso di acquisto della seconda casa da un’impresa costruttrice che ha terminato i lavori da almeno 4 anni:
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